L’importanza di una Prima colazione in grado di promuovere il territorio, mettere in relazione produttori agricoli e operatori turistici e regalare al turista un’esperienza che lascia il segno è stato il filo conduttore dell’incontro “La Prima colazione a km 0”, andato in scena questa mattina nella Sala Veranda della Birreria Pedavena e organizzato all’interno del progetto C.L.A.I.M. – Dolomiti Smartfood, finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale del Veneto 2014-2020 e con capofila la Cooperativa agricola La Fiorita di Cesiomaggiore, in partnership con ENAIP Veneto, Consorzio turistico Dolomiti Prealpi e Istituto agrario “Della Lucia” di Vellai.

Un momento di incontro e confronto al quale hanno partecipato una cinquantina di operatori turistici della Valbelluna, che hanno potuto assaggiare diversi tipi di colazioni, per toccare con mano il valore aggiunto dato da una Prima colazione fatta da ingredienti locali.
“Per un B&B, ovvero per la stragrande maggioranza delle strutture ricettive del nostro territorio – ha spiegato nel suo intervento Giampietro Frescura, referente area enogastronomia e dei servizi per la ristorazione di ENAIP Veneto – la colazione rappresenta il 50% dell’offerta ricettiva. E’ quindi un momento fondamentale di contatto con l’ospite e di promozione del territorio nella sua interezza, attraverso il sapore unico dei nostri prodotti locali”.

Sui 4 diversi tavoli apparecchiati per l’occasione, i ragazzi dell’Enaip di Feltre hanno preparato altrettante tipologie differenti di Prime colazioni: dalla classica colazione con prodotti confezionati, si è andati in crescendo di originalità con due colazioni (una normale e una “premium” preparate esclusivamente con prodotti locali, per finire con la “Colazione de ‘na olta”, dove hanno trovato posto sapori caratteristici e unici: salumi del territorio, fichi e frutta secca, zuppe realizzate con fagioli, zucca, orzo e altri prodotti a km 0, il tutto corredato dall’immancabile polenta, sia in forma “classica” che sottoforma di croste.

Prima, hanno dato il loro contributo di esperienza Carlo Maeran, agente di commercio per la ditta Guarnier, ma anche cuoco e appassionato di prodotti locali, che ha posto l’accento sulle possibilità offerte dalla rivisitazione in chiave moderna e smart dei prodotti del nostro territorio, anche nell’ottica di venire incontro alle mutate esigenze dei turisti, sempre più alla ricerca di esperienze autentiche e di prodotti biologici, e alle diverse tipologie di ospiti, vegetariani, vegani, celiaci. “Il problema del prezzo – ha spiegato Maeran – ritengo che sia un falso problema, in quanto le statistiche ufficiali dimostrano come il turista che sceglie un B&B sia disposto a spendere oltre 80 euro al giorno. In un contesto simile credo che investire un po’ di più nell’utilizzo di prodotti locali sia una scelta che alla fine porta grandi benefici”.

In chiusura di mattinata Andrea Novelli, esperto in sicurezza alimentare, ha compiuto un excursus sulle normative vigenti sulla sicurezza alimentare.

Tra le numerose domande e curiosità nate nel corso del dibattito, ha tenuto banco anche la questione del confezionamento, da vedere anche in questo caso in ottica di attenzione estrema alla biocompatibilità: “Nella prossima fase progettuale – ha spiegato Stefano Sanson, coordinatore del progetto CLAIM – ci occuperemo anche di questo. Abbiamo un’idea, ambiziosa, che è quella di realizzare snack ad uso di chi dopo la colazione esce in escursione sul territorio (ma anche studenti, sportivi, ecc…), sempre con prodotti locali a km0 e con confezioni completamente biodegradabili”.